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L'urbanistica e l'architettura dell'Unione Sovietica hanno il loro simbolo nei tipici complessi condominiali anonimi e nei palazzi popolari dai colori spenti e grigi. Perché i russi costruivano palazzoni alti fino a 20-30 piani? C'erano motivi sociali, oltre che di pianificazione e progettazione? Il collettivismo delle kommunalki, delle stalinka e delle Chruščëvka erano un terribile incubo o una rivoluzione? Dal classicismo socialista al costruttivismo degli anni 20 e 30, andiamo alla ricerca dei motivi per cui l'Unione Sovietica era famosa per i suoi condomini, i suoi quartieri e i suoi microdistretti dall'aspetto spartano e brutale.
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Fonti utilizzate:
il video nasce da una riproposizione di "How did planners design soviet cities" (
https://youtu.be/JGVBv7svKLo), prendendone spunto, specie riguardo alcune considerazioni comuni, e ampliando il tema ove possibile.
1) Andrusz (1984), Housing and urban development in the USSR (
https://amzn.to/2OVNGRc)
2) Ceccarelli (1972), La costruzione della città sovietica (1929-1931) (
https://amzn.to/2CZTYN4)
3) DeHaan (2016), Stalinist City Planning: Professionals, Performance, and Power (
https://amzn.to/3hs97pg)
4) Heatherley (2015), Landscapes of Communism: A History Through Buildings (
https://amzn.to/30GZI6w)
5) Kopp (1986), Città e rivoluzione. Architettura e urbanistica sovietiche degli anni Venti.